24 marzo 2007

Il Corriere attacca "l'atteggiamento sbruffone e dilettantistico del governo"
L'editoriale del Corriere della Sera di questa mattina,firmato da Angelo Panebianco, ha sorpreso tutti.
Un'invettiva di questa portata se l'aspettavamo in pochi.
Probabilmente la figuraccia rimediata in seguito alla vicenda Sircana ha suggerito una presa di distanza immediata nei confronti del governo delle Frodi.
Non sono in grado di dire se queste critiche siano "sincere" o siano soltanto il tentativo di gettare fumo negli occhi degli inquirenti per non essere implicati nelle tristi vicende degli ultimi giorni.
Fatto sta che il Corriere della Sera, per mano di Panebianco, definisce l'atteggiamento del governo in politica estera sbruffone e dilettantistico e critica in modo aspro il suo modo di porsi di fronte alla comunità internazionale.


L'articolo inizia con la constatazione dello stato comatoso del governo e dell'isolamento internazionale cui ci ha relegato la politica di D'Alema & co.:
"La coerenza che manca di Angelo Panebianco
(Editoriale del Corriere della Sera del 24 marzo 2007)
Comunque vada il voto di martedì sul rifinanziamento della missione in Afghanistan si è ormai capito che la politica estera dell'attuale maggioranza, tanto più dopo la vicenda di Mastrogiacomo, sia un tale groviglio di contraddizioni da rendere improbabile che il governo possa durare ancora a lungo.
...
Per quella abitudine all'esasperazione di tendenze comuni che ci caratterizzano, l'Italia è però riuscita a fare scelte e ad assumere posizioni che ci hanno isolato persino in Europa occidentale, come ha mostrato la presa di posizione contro di noi di Angela Merkele, più in generale, l'assenza di solidarietà verso l'Italia, nella vicenda dell'ostaggio, di tutte le capitali europee. E' anche possibile che agli altri paesi europeo-continentali non sia parso vero di poter indicare noi italiani come gli unici reprobi, i veri campioni dell'ambiguità quelli che *legitimano i talebani* e *indeboliscono la credibilità del governo Karzai*, per coprire in questo modo le "loro" magagne e le loro ambiguità.
...
Forse anche da questa insicurezza di fondo deriva quel certo atteggiamento sbruffone e all'apparenza dilettantistico che talvolta ci caratterizza. Sostanzialmente si tratta di una nostra incapacità di stare nei "nostri stracci", di adottare uno stile sobrio e ponderato adatto al nostro reale (non elevato) peso politico internazionale...."

L'invettiva di Panebianco continua fino a stroncare l'ultima proposta del governo delle Frodi:
"Prendiamo il caso della Conferenza di pace.Anche lasciando da parte l'estemporanea idea di allargarla ai talebani, sappiamo tutti che è una proposta nata solo per dare un contentino alla sinistra estrema. Una volta portata sulla scena internazionale diventa però non solo una proposta politicamente inopportuna in questa fase della guerra, ma anche un'altra delle tante velleitarie iniziative di un Paese che non ha la potenza né la statura per sostenerle."

E, sempre a proposito del dilettantismo mostrato in politica estera dal governo, Panebianco afferma:
"Zigzagando fra piccoli opportunismi, tatticismi esasperati, doppiezze e manie di grandezza, non si fa una politica estera capace di servire al meglio l'interesse nazionale..."

Il colpo di grazia è di una crudeltà unica:
"Con il governo Prodi, le tensioni con gli stati Uniti sono giunte al loro massimo storico senza la compensazione di un solido e aperto sostegno degli altri europeo-continentali. Nessuno aveva previsto quest'ultima circostanza"

Insomma la condanna di questa politica estera mediocre e provinciale è netta e totale... Gianfranco Fini... ci manchi ... torna presto :-)

SìGlobal

L'articolo completo:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Editoriali/2007/03_Marzo/24/panebianco_politica_estera_coerenza.shtml