24 novembre 2007

I furbetti e le riforme
I nostri politici dedicheranno la prossima settimana a degli incontri per raggiungere un accordo riguardo la legge elettorale e riguardo un'eventuale riforma costituzionale.
I sapientoni opinionisti della seconda serata sono tutti concordi nell'affermare che siamo a un punto di svolta e che questo dialogo è positivo e gioverà a tutto il Paese. Noto però delle contraddizioni e degli aspetti non chiari nelle vicende cui stiamo assistendo negli ultimi giorni:

  1. Alla maggioranza dei cittadini non importa proprio nulla delle legge elettorale e vorrebbe che si discutesse dei veri problemi del Paese: ciminalità, disoccupazione, precariato, crisi economica, ecc.
  2. Fin quando saranno in corso queste presunte discussioni, i media potranno distogliere l'attenzione dei cittadini dai veri problemi del Paese, dal malgoverno Prodi e dall'immobilismo di tutto Parlamento.
  3. Se il referendum, che tutti dicono di voler evitare, venisse approvato chi ne trarrebbe maggior giovamento sarebbero proprio i due partiti più grandi della coalizione il PD di Veltroni e il PPL di Berlusconi. La nuova legge elettorale, infatti, premierebbe non la coalizione che prende più voti, ma la lista (il partito) che prende più voti.
  4. Le proposte per riformare la Costituzione che sono state avanzate dalla sinistra erano tutte incluse nella riforma costituzionale approvata dal centrodestra e bocciata dal referendum popolare promosso dalla sinistra.
  5. Appena ha iniziato a prospettarsi l'eventualità di una intesa tra Berlusconi e Veltroni alcuni giornali, tutti riconducibili ad uno stesso editore, hanno iniziato a dare luogo a delle iniziative che hanno come scopo quello di acuire e alimentare lo scontro politico e minare sul nascere ogni forma d'intesa.
Lo scenario cui ci troviamo di fronte non è molto chiaro, anzi è molto confuso e ambiguo e presenta degli aspetti inquietanti e preoccupanti.
I questiti del referendum:
  1. Premio di maggioranza alla lista più votata - Camera
  2. Premio di maggioranza alla lista più votata – Senato
  3. Abrogazione candidature multiple
I tre quesiti del referendum non vanno confusi con le tre proposte di legge proposte dal comico Beppe Grillo durante il V-day:
  1. Nessun cittadino italiano può candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale.
  2. Nessun cittadino italiano può essere eletto in Parlamento per più di due legislature. La regola è valida retroattivamente.
  3. I candidati al Parlamento devono essere votati dai cittadini con la preferenza diretta.
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