20 maggio 2008

Le mie proposte
Primo: Perseguitare i criminali
Lettera aperta al Ministro degli Interni, Roberto Maroni
Onorevole Ministro,
nei prossimi giorni il Governo affronterà la “questione sicurezza“ che è considerata una priorità per il Governo e che tanto sta a cuore agli italiani che hanno visto, negli ultimi anni, crescere sempre più il degrado e l’illegalità nelle proprie città.

Seguendo il dibattito politico, però, mi sono accorto che il problema della sicurezza viene spesso identificato con la grande presenza di immigrati in Italia. Se è vero che quello dell’immigrazione candestina è un grande problema è anche vero che identificare questo fenomeno con la presenza di un tasso di criminalità crescente nel nostro Paese è sbagliato e può ottenere degli effetti indesiderati.

Se il governo riducesse la “questione sicurezza” a una lotta contro l’immigrazione clandestina, che pure va portata avanti, andrebbe incontro a un sicuro insuccesso.

Il problema del nostro Paese è che, da molti anni ormai, si sono persi il senso di legalità, il ripetto della legge e il rispetto delle istituzioni che dovrebbero invece essere ben radicati in ognuno di noi.

Il primo passo che dovrebbe fare il Governo, secondo me, dovrebbe essere quello di riaffermare la legalità e far sentire la presenza dello Stato nelle strade e nei quartieri di tutta l’Italia. Forse non c’è neanche bisogno di leggi speciali, basterebbe applicare con serietà e severità quelle che ci sono, abbandonando finalmente la politica degli indulti e dei condoni che sono la causa principale della mancanza di rispetto dei cittadini nei confronti dello Stato, delle leggi e delle istituzioni.

Lo Stato dovrebbe rendere la vita impossibile ai criminali, agli sfaccendati, ai ladri e ai violenti.

In questo modo, automaticamente, l’Italia cesserebbe di diventare l’isola felice del crimine e non sarebbe più la meta preferita dei criminali europei ed extraeuropei.

I provvedimenti da adottare, a mio avviso, sono molto semplici, e dovrebbero riguardare chiunque voglia vivere in Italia.

  1. Certezza della pena: Chi viene condanato non deve poter uscire dal carcere senza aver scontato la pena che gli è stata inflitta. Troppo spesso questo non avviene, gli episodi di cronaca sono pieni di reati commessi da persone che dovrebbero essere in carcere. Come mai avviene ciò? Di chi è la responsabilità?
  2. Lotta al lavoro in nero, agli affitti in nero e all’abusivismo: I contratti di lavoro, i contratti di locazione e gli esercizi commerciali devono essere in regola e rispettare la legge. Le amministrazioni locali, coadiuvate dalle forze dell’ordine, dovrebbero avere il potere di effettuare dei controlli a tappetto nel loro territorio ed impedire che italiani e immigrati lavorino senza contratti validi, affittino o prendano in affitto case in nero, vendano per strada senza la licenza opportuna ed occupino terreni e case senza alcun permesso. Questo significa anche smantellamento di tutti i campi abusivi presenti nelle città italiane in cui le condizioni di vita sono indecenti.
  3. Lotta allo sfrutamento del lavoro minorile: Chi vive in Italia è obbligato per Legge a frequentare la scuola fino a una certa età. Questa legge è attualmente inattuata. Il problema non riguarda soltanto i bambini Rom, ma riguarda anche molti bambini italiani che abbandonano la scuola per andare a infoltire le fila della criminalità. Lo Stato dovrebbe intervenire energicamente, togliendo la patria potestà ai genitori che sfruttano i propri figli e affidando i bambini a nuove famiglie, alle case famiglia o perché no a degli istituti o a dei collegi. Meglio che un bambino viva in collegio piuttosto che in mezzo a ladri e criminali. Quanti dei nostri genitori sono vissuti in collegio senza diventare dei disadattati?
  4. Maggiore presenza delle forze dell’ordine per le strade: No alle ronde dei cittadini e alla giustizia fai da te, ma sì a una maggiore presenza di Polizia, Carabinieri, Finanza e Polizia Muninicipale per le strade delle nostre città. In questo modo i cittadini si sentirebbero più sicuri e i criminali più a disagio e in difficoltà.

Tutti questi punti si possono riassumere brevemente in un'unica linea guida: “applicazione sistematica, seria e severa di tutte le leggi dello Stato”. L’obiettivo dello Stato deve essere quello di rendere la vita impossibile ai criminali e aiutare invece chi vuole vivere o tornare a vivere in modo onesto.

Noi tutti, onorevole Ministro, riponiamo una grande fuducia nei suoi confronti e nei confronti del nuovo Governo. Anche alla luce dell’atteggiamento propositivo di parte dell’opposizione pensiamo che finalmente sia possibile passare dalle parole ai fatti, ma c’è bisogno, da parte del Governo, di decisioni coraggiose, serie e ponderate.

Buon lavoro

SìGlobal



2 Comments:

Blogger Antonio Candeliere said...

ottima riflessione.

1:04 PM  
Anonymous Anonimo said...

grazie mille

sig.

2:25 PM  

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