27 luglio 2006

Il Governo continua ad andare avanti a colpi di fiducia evitando ogni confronto in Parlamento.
La Camera e il Senato sono stati esautorati dei loro poteri.
All'opposizione, votata dal 50% degli italiani, è negato il diritto di intervenire sui testi dei provvedimenti.
E' gravissimo che le leggi non siano più discusse dal Parlamento, ma preparate a tavolino da poche persone e approvate sotto la minaccia della "fiducia".
E' ora di dire BASTA a questo scandalo.
Se la maggioranza non è d'accordo né sulla politica interna né su quella estera è giusto, per il bene del paese, che si torni a votare.

Ecco alcune dichiarazioni rilasciate ai principali quotidiani:

Giorgio NapolitanoNon si governa così» ... «Va avanti a colpi di fiducia come se avesse vinto con sei o sette punti di vantaggio. Ma è andata in modo diverso»

Roberto Castelli: «Così non si può andare avanti, perchè, come ha detto lo stesso ministro Chiti, la fiducia viene posta non per l'ostruzionismo dell'opposizione, nè per motivi di urgenza, ma solo per ricompattare le divergenze della maggioranza».

Montezemolo: «Il bilancio di Prodi è magro... Poca coesione politica, liberalizzazioni difficili. Non vedo reale sforzo di ridurre la spesa... sembrano avere poco senso del mercato e scarsa considerazione per il ruolo delle imprese...Credo che, a causa delle sue divisioni interne, per il governo sarà molto difficile portare avanti le liberalizzazioni più importanti»

Elio Vito: «Siamo di fronte a una situazione istituzionale gravissima: per colpa dell'assenza di una maggioranza al Senato l'Unione sta eliminando il ruolo legislativo della Camera. Si tratta di una grave questione istituzionale nei confronti della quale il presidente della Camera è stato finora insensibile, ci auguriamo adesso che il presidente della Repubblica ne prenda atto»
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18 luglio 2006

Indagarono sul caso Unipol: trasferiti

La notizia è arrivata ieri in tarda serata.
Per ordine del Comando generale della Guardia di finanza tutti i vertici del comando regionale della Lombardia saranno trasferiti in altre sedi.
Il provvedimento riguarderà: il generale Mario Forchetti trasferito Torino, il generale Leandro Minervini trasferito a Roma, il colonnello Rosario Lorusso trasferito a Milano e il tenente colonnello Virgilio Pomponi trasferito a Roma.

Chi ha deciso tutti questi trasferimenti?
Sembra che questa decisione sia avvenuta a livello politico.
Il Comando generale della finanza, infatti, risponde al ministero dell'Economia e in particolare al plenipotenziario per le politiche fiscali.

Come mai il Governo avrebbe interesse a "punire" tutti questi ufficiali?
La risposta è molto semplice. Tutte queste persone si sono occupate delle indagini relative allo scandalo che l'estate scorsa ha travolto i veritici dell'Unipol, portando alle dimissioni del presidente e amministratore delegato Giovanni Consorte e del suo vice Ivano Sacchetti.
Come afferma Felice Manti sul Giornale: "L'uscita di scena di questi uomini potrebbe rappresentare un colpo quasi mortale per delicate inchieste come quella sui conti all'estero di Giovanni Consorte. Ma non solo. Il trasferimento degli ufficiali priverà Milano di preziose risorse investigative perché l'intervento interessa direttamente ufficiali che hanno guidato indagini importanti come quelle che hanno portato in carcere il banchiere Fiorani e coinvolto l'ex governatore Fazio e il finanziere Ricucci".

Cosa c'entrano il Governo e l'Unione con tutto ciò?
Sempre dall'articolo del Giornale: "Questi ufficiali hanno coordinato intercettazioni esplosive, alcune delle quali (giudicate peraltro senza rilievo penale) vedevano come protagonisti anche esponenti politici di primo piano, come il segretario dei DS Piero Fassino e il vicepremier Massimo D'Alema ".
Il 31 dicembre 2005, infatti, il Giornale pubblicò una telefonata in cui Fassino parlando con Consorte diceva: "Allora abbiamo conquistato una banca?"
Questo scoop rivelò all'opinione pubblica l'intreccio perverso che lega l'alta finanza italiana, le coop rosse e alcuni partiti dell'Unione.
E' per questo che a molti questo provvedimento è parso come una sorta di epurazione per chi aveva seguito quelle indagini.

Alla notizia non è stato dato un gran rilievo dai mass-media, anche perché in questi giorni l'attenzione è tutta rivolta alla guerra in Medio Oriente, allo sciopero dei tassisti e allo scandalo di Calciopoli.
Ciò non toglie che questo provvedimento susciti molte perplessità e ponga le seguenti questioni:
Cosa succederà alle indagini portate avanti dagli ufficiali trasferiti?
C'è davvero un legame tra il caso Unipol e questi trasferimenti?
Come mai le intercettazioni Unipol non sono state analizzate con lo stesso zelo delle intercettazioni di Calciopoli?
E’ più pericolosa e temibile la lobby dei poveri tassisti o quella dei ricchi e potenti finanzieri che possono influenzare l'operato dei politici?
Le risposte a queste domande potrebbero aprire ai nostri occhi degli inquietanti scenari di insabbiamento di indagini scomode allo scopo di nascondere conflitti d'interesse ormai noti a tutti e di vendicare la macchia all'immagine di alcuni politici italiani.

Come la stampa ha commentato questo episodio:
Il Giornale, La Stampa, Corriere della sera.
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16 luglio 2006

Il prossimo sindaco di Roma
Solo per segnalare un post molto divertente sul blog di Astrolabio intitolato "Il prossimo sindaco di Roma".
E' un articolo ironico e divertente, ma che mette in risalto la grande capacità di molti politici italiani di nascondere, sotto un tappeto di feste, iniziative ludiche e sfilate di moda, i mille problemi delle nostre città.
In questi tempi in cui l'immagine è tutto, un sindaco sorridente e sornione può mascherare e nascondere con molta efficacia la situazione di caos e disorganizzazione delle grandi città italiane.
Meditiamo gente... meditiamo :-)
Spero di poter approfondire in seguito questo argomento.
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