28 novembre 2006

SOS Economia: L'OCSE boccia la Finanziaria delle Frodi

Che al governo ci fossero degli incompetenti già lo sapevamo. Oggi è arrivata anche la conferma dell'OCSE che ha stroncato e bocciato la finanziaria del governo delle Frodi.
Le problematiche sollevate dall'Ocse sono le stesse sollevate dall'opposizione e da tutta la gente di buonsenso:
1) L'aumento dell'imposizione fiscale è dannoso perché insinua un senso di insicurezza e sfiducia nei cittadini che inevitabilmente provoca un effetto depressivo sulla crescita dei consumi. Insomma più tasse comportano meno consumi, meno cosumi meno vendite per le aziende, meno vendite per le aziende meno assunzioni per i disoccupati e meno guadagni per i dipendenti. Si rischia di congelare l'economia italiana in un perdiodo che invece sarà di forte crescita per i paesi europei che non tartasseranno i propri cittadini.

2) La diminuzione delle spese inutili è soltanto virtuale.
Concedendo agli enti locali la possibilità di aumentare tasse e balzelli, si annulla l'effetto dei tagli ai loro fondi che avrebbe dovuto comportare la riduzione delle spese inutili. Questa politica dei tagli virtuali è demagocica, dannosa, disonesta e poco seria.
Il motivo dei mancati tagli alla spesa pubblica è chiaro: lasciare agli enti locali i fondi per sostenere e alimentare le proprie clientele e i propri amici.

Ma chi è che critica la finanziaria del governo delle Frodi?
L'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economici) è un organismo internazionale il cui scopo è quello di promuovere lo sviluppo economico e sociale dei paesi membri e armonizzare i loro sforzi a favore dei paesi emergenti.
Quindi ci troviamo di fronte all'ennesima organizzazione internazionale che boccia la manovra economica di questo governicchio. Tutto ciò dovrebbe farci riflettere...

SìGlobal
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05 novembre 2006

I radicali: liberali annacquati
I radicali, artefici di tante battaglie civili e libertarie, durante gli ultimi anni, hanno perso molta della loro verve.
Alcuni dicono che la causa sia l'età avanzata dei suoi esponenti di spicco, altri dicono che sia dovuto al fatto che hanno scoperto quanto siano comode le poltrone del Palazzo.
Fatto sta che, durante l'ultimo congresso dei radicali, abbiamo assistito ad uno spettacolo davvero triste.
L'unica persona che aveva conservato un po' di quella verve di cui parlavamo, l'onorevole Daniele Capezzone, è stato messo da parte, destituito, rimosso dalla carica di segretario dei radicali.

Peccato, perché le proposte liberali dell'onorevole Capezzone andavano, secondo noi, nella giusta direzione.
Ma a quanto pare parlare di liberalizzazioni, riduzione drastica della burocrazia e riforme strutturali per la riduzione della spesa pubblica non ha giovato alla sua carriera all'interno di un partito che ormai entrato a far parte del circolo vizioso della politica clientelare italiana.

L'epurazione del dissidente Capezzone è un campanello d'allarme per tutti coloro che credono nella validità dei principi e della tradizione liberale.
E' un motivo in più per serrare i ranghi e difendere i valori della società occidentale aperta e liberale.

SìGlobal
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